UN VIAGGIO VERSO LE STELLE – Alessandro MANNARINO di Alessandra Cimino

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Alessandro Mannarino: classe del ’79, romano, laureato in filosofia con tesi in antropologia.

Segni particolari: cantante, voce dolcemente graffiata, indole rivoluzionaria e controcorrente.

Discografia: nel 2009 debutta con l’ album Bar della rabbia– prodotto dalla Leave srl e distribuito dalla Universal Music- che lo farà approdare al Concertone del 1°maggio. Nello stesso anno è invitato in vari programmi e trasmissioni radiofoniche, tra cui Ballarò e Radio2, e vince il premio Giorgio Gaber.

Nel 2011 Supersantos: altro disco, altro successo, un’ altra estate calda in compagnia della sua musica, in un grido di anticonformismo e una gran voglia di cambiamento.

Nel 2012 parte il Supersantos Tour che da nord a sud registra il tutto esaurito; riceve il riconoscimento SIAE come miglior giovane compositore italiano e partecipa all’ Hit Week festival insieme a Subsonica e Negrita, con tappe negli Stati Uniti e in Canada.

Nel 2013 nasce Corde: concerto per sole chitarre, un concerto in chiave acustica.

Nel 2014 la svolta: Al Monte, un disco dal respiro filosofico con cui Mannarino archivia la sua “rivoluzione sgangherata” e in un sound essenziale intraprende un vero e proprio percorso di laica espiazione dantesca, scandito in nove brani di intima riflessione.

Il cantautore immagina di salire su una montagna metaforica per poter osservare dall’ alto  la “civiltà” dell’oggi. “Mi sono chiesto a cosa servisse un disco in questo momento storico. Non è il momento di fare cose frivole. Secondo me non ci vuole ottimismo, ma bisogna ragionare.” Mannarino definisce il suo come un disco della riflessione, del pensiero, che includa la voglia di farsi domande. Non è un disco “più cupo” degli altri, come qualcuno oserebbe definirlo, ma è un disco che offre una possibilità in più, la possibilità di guardare ciò che ci circonda per poi riuscire a liberarsi da soggetti che rendono l’ uomo un animale selvatico.

La sua riflessione inizia con Malamor in cui il cantante racconta di aver visto, lungo il suo percorso, un uomo trasformato in un “bellissimo cinghiale”, perché, canta Alessandro, “l’uomo si fa bestia quando non riceve amore” e incontra bambini che portano sugli occhi una “benda di bandiera” per poi essere educati a fare la guerra.

In Deija incontra un popolo che insegue un dio che non esiste;

in Animali è emblematico il dialogo tra un pesciolino, che rappresenta l’ ingenuità e il suo nonno, fonte di saggezza: “ Nonno nonno! Posso farti una domanda sulla nostra vita di pesci del mare? Perché ogni tanto qualche compagno scompare?” “Perché è stato preso dalla rete del pescatore!” “Ma ci sarà un modo per non farsi acchiappare?!” “Bisogna saper distinguere la luce delle stelle da quella delle lampare.” Il dialogo tra i due pesci fortemente antropomorfizzati è altamente metaforico: il pesce preso nella rete è l’ uomo della società di massa che è catturato nella rete della finzione; la sovranità nazionale, il rispetto verso il religioso apparato delle nazioni, le parate militari e le medaglie sono solo finzione, sono “lampare”, non “stelle”.

Dopo aver visto un impero di potenti crollare in L’Impero, Mannarino in Scendi giù affronta il tema della giustizia, un vero e proprio ossimoro: è la storia di un detenuto, “un figlio da educare” che viene ucciso in carcere per poi tornare a vendicarsi di tutti, anche del giudice che muore di infarto!

In un continuo parallelismo tra mondo umano e mondo animale, proprio di George Orwell, dopo aver raccontato la fine di un amore in Gente, nel brano Signorina il cantante prende per mano una ragazza e la consola così: “Quando piangi questo mondo si rintana, chiude orecchie, porte, mette una catena intorno al braccio e s’ addormenta perché sentire che si soffre è una tormenta. Hai sorriso con la bocca screpolata,  hai riempito di cazzate la serata, questa volta, dici, è l’ ultima davvero e per poco non finivi al cimitero, ed è uscito un sole folle stamattina e noi scappiamo via dalla rovina , forse basta questa lacrima d’ amore a riempire il gran deserto e a farci il mare.”

Finalmente il viaggio culmina con Al Monte; nel brano è ripercorsa con grande dinamismo la storia dell’ umanità, incentrata nella ferma e costante immagine visiva di due amanti, in tutta la loro evoluzione: dalle origini alla civiltà terrena, in un crescendo musicale, nell’ alternarsi di guerre, soldati e giornali pornografici, sino a giungere alla purificazione e alla rinascita di sé stessi. Il pezzo termina con una promessa rivolta alla donna amata: “Salirò al monte, troverò gemme per la tua fronte e vivrò fra le onde, poi me ne andrò tuffandomi tra le stelle.”

Con l’ultimo brano Le stelle il cerchio si chiude. L’ uomo riesce a liberarsi dalle reti, dalle lampare, dalle finzioni e dalle “cose”, afferra le idee platoniche,  si ricongiunge con il cielo e solo ora riesce a sentire il profumo delle stelle.

                                           “La musica è la più alta filosofia, la filosofia è la più alta delle musiche” –Socrate.

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UN VIAGGIO VERSO LE STELLE – Alessandro MANNARINO di Alessandra Ciminoultima modifica: 2015-06-10T16:44:05+02:00da pro276
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