Dal diario di un rugbista esordiente

Caro diario,

siamo arrivati alla fine di questa stagione, la mia prima stagione in una squadra di rugby, in una squadra che sento mia. Se devo dare un giudizio complessivo di questi mesi di Gossolengo devo dire che di certo mi è dispiaciuto non aver vinto questo campionato perché era alla nostra portata, ma resta comunque una delle esperienze più belle della mia vita. In questa squadra ho capito cosa significa dare tutto pur senza mai essere protagonisti, ho capito che significa davvero essere gruppo, ho apprezzato la gioia quando a vincere non è la squadra che tifo, ma quella con cui mi alleno e con cui gioco, ho sperimentato cosa significa perdere pur sapendo di aver dato tutto durante la settimana.  In quest’anno di Gossolengo ho ricevuto il mio battesimo da rugbista, prima in campo dal Tack “Beppe hai esordito, e questo sai cosa significa? Significa che sei un rugbista” e poi negli innumerevoli terzi tempi. Ho ammirato l’umiltà di chi, pur avendo qualità superiori alla media non è mai mancato ad un allenamento con qualsiasi condizione meteorologica. Perché è facile essere uno stacanovista quando si ha tutto da imparare, un po’ meno quando si hanno tanti anni di rugby alle spalle. Ho imparato che anche quando non c’è il mio nome sulla distinta della domenica la vittoria è mia come degli altri 22, perché “le partite si vincono anche allenandosi bene durante la settimana” (cit. Pippo Riccardi).

Ammetto di aver divagato un po’ perché ad essere sincero non vorrei parlare molto della partita di domenica scorsa in quel di Desenzano. L’ultimo match del campionato è finito con un risultato negativo e avevo perso l’abitudine alle sconfitte. La rincorsa verso la quinta vittoria di fila da quando è arrivato Coach Toscani (e scrivo coach altrimenti il Matto mi rimprovera) si è fermata sul più bello, in un caldo e assolato pomeriggio sulle rive del Garda. Stavolta non siamo riusciti a ripetere la bella partita che abbiamo fatto con il Casalmaggiore. Sarà stata l’euforia dell’ “impresa” appena compiuta, sarà stata la bella giornata quasi estiva, saranno state le poche motivazioni che ci erano rimaste o forse la poca considerazione che abbiamo avuto dell’impegno, ma siamo partiti davvero scarichi, di testa e di gambe. Già il riscaldamento non è andato per il meglio con molti errori stupidi che tradivano probabilmente una scarsa concentrazione. In realtà l’incontro si mette anche sui binari giusti con una meta trasformata che mi fa sperare di poter entrare in campo per uno spezzone di partita quando, magari, il risultato sarà al sicuro. Però poi il Dese prima ci raggiunge e poi ci supera. Il primo tempo con qualche affanno e parecchio caldo finisce 17-10. Siamo in partita. Nell’intervallo penso che magari non giocherò, ma almeno possiamo ancora riprenderli, va bene così dai. D’altronde sono  più grossi di noi, si stancheranno prima. Poi però nel secondo tempo gli avversari sono scappati via, spinti anche dal bel pubblico assiepato sulle tribune. Alla fine sono entrato anche, con lo stesso entusiasmo di quella prima volta in casa contro il Bergamo, ma purtroppo l’epilogo è stato diverso: 29-10 e tutti a casa (non prima dell’ultimo terzo tempo, e che terzo tempo!)

Sul pullman del ritorno c’è un senso di malinconia che mi prende nel pensare che questa stagione sia già finita. Magari tra quelli che sono seduti dietro o accanto a me qualcuno sarà in altra squadra o magari smetterà di giocare. Mi piace proprio questo gruppo di “scoppiati” che sta insieme a forza di insulti, che sa esaltarsi per le vittorie e incazzarsi per le sconfitte, ma senza mai sgretolarsi, pur venendo da percorsi diversi: gli storici del Gosso, ex Lyons ed ex Piacenza, gente che ha tutta la carriera davanti e gente che ha combattuto troppe battaglie per trovare ancora la forza di ricominciare per un altro anno, giocatori di classe e giocatori di cuore, neofiti ed esperti. Ho visto gruppi meno eterogenei sgretolarsi. E già so che il martedì, il mercoledì e il venerdì sera, nonostante le mille cose da fare mi mancherà l’appuntamento al campo.

Però alla fine di tutto non posso che essere felice di questo anno. Sono felice di aver trovato questo bel gruppo, ma, soprattutto, sono felice di esser passato dal guardare le partite di rugby in tv a giocarne addirittura alcune. Sono felice di aver imparato qualcosa di questo sport così complicato per chi inizia tardi.

E se è vero che ogni fine ha in sé un nuovo inizio io spero che da questa squadra che questa domenica ha terminato le sue fatiche stagionali possa nascere un gruppo che il prossimo settembre partirà di nuovo, pronto ad affrontare un altro campionato, sperando di poter competere di nuovo per una posizione di vertice. Ma se non saremo all’altezza della vetta della classifica, pazienza. Daremo tutto quello che abbiamo e il nostro destino lo scriverà il campo.

Caro diario, se qualcuno fuori da questa stanza vorrà leggere queste poche righe non posso che fargli alcuni auguri. A chi ancora non ha mai preso in mano una palla ovale auguro di scoprire la meraviglia di questo sport, perché se avete capito che senza sacrificio non si ottiene nulla il rugby è proprio un bel modo di sacrificarsi. È vero che il rugby “prende” tanto, ma quello che ti restituisce va oltre ogni proporzione. A chi non ha mai avuto una squadra bella come questa auguro almeno una volta nella vita di trovare un gruppo che ti faccia davvero capire il senso di questa parola, spesso abusata, un gruppo che non ti permetta mai di abbatterti per i fallimenti o di adagiarti sugli allori di qualche buon risultato, perché non si è mai così forti da non aver nulla da imparare, né tanto meno così incapaci da non riuscire a rialzarsi dopo una caduta.  Ma, soprattutto, auguro a tutti i miei amici che quest’anno hanno preso fango, botte, sole, pioggia e neve insieme a me sul nostro campo di Gossolengo o su quello di Le Mose, che, dovunque li porterà la propria strada, possano sempre ottenere tutto quello che con il loro impegno e con il loro sudore si meriteranno.

Arrivederci Gosso.

.pallone gosso

Dal diario di un rugbista esordienteultima modifica: 2015-05-30T19:07:23+02:00da pro276
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